Si tratta di un’infezione causata da un batterio, l’Haemophilus ducrey frequente nelle regioni tropicali e sub-tropicali di: Africa, America del Sud e Oriente. Questa MST riguarda quindi principalmente chi viaggia e chi pratica turismo sessuale.
E’ una malattia molto contagiosa e l’infezione può essere facilmente “trasportata” da un punto all’altro del corpo. Si trasmette facilmente attraverso qualunque tipo di rapporto sessuale (orale, anale, vaginale). E’ anche possibile la trasmissione da parte di soggetti asintomatici, ossia che non hanno alcuna manifestazione visibile.
L’utilizzo del profilattico offre una discreta protezione dal contagio, anche se non totale. Chi è infettato da Ulcera molle corre un rischio sette volte maggiore di essere contagiato dal virus dell’HIV durante un rapporto non protetto con persone sieropositive.
Possono insorgere complicanze, quali: formazione di fistole (piccoli buchi attorno ai genitali, dai quali fuoriesce pus), ulcerazione dei linfonodi, febbre.
Essendo facile confonderla con altre MST, quali Herpes o Sifilide, è necessario affidarsi a un centro specializzato per confermare la diagnosi, anche tramite esami speciali effettuati sul liquido che trasuda dalle ulcere.
Il contenuto dei bubboni deve essere aspirato, mentre la terapia farmacologica si basa sulla somministrazione di antibiotici. I malati vanno tenuti sotto controllo per tre mesi, dopo di che devono essere sottoposti a screening per eventuali altre MST.
Il profilattico resta sempre il modo migliore per ridurre il rischio di contrarre Malattie Sessualmente Trasmissibili (MST), anche se nel caso dell’Ulcera molle non dà garanzie di protezione totale.
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