La scleroterapia è una tecnica non invasiva usata per ridurre le teleangectasie degli arti inferiori mediante l’iniezione, al loro interno, di una sostanza “irritante” che produce la coagulazione dei vasi trattati e il loro conseguente assorbimento.
I capillari visibili a livello degli arti inferiori, noti in ambito medico come teleangectasie, sono sottili vene dilatate che percorrono molto superficialmente sotto alla cute. Il loro colore è variabile dal rosso vivo al blu – verde scuro. Sebbene siano collegati con il sistema venoso e dipendano da esso, non svolgono alcun ruolo funzionale essenziale.
La loro formazione dipende da diversi fattori che vanno dalla predisposizione genetica a fattori legati alla vita quotidiana del paziente come l’assunzione di farmaci, il sovrappeso, la stazione eretta prolungata, mancanza di esercizio fisico, disturbi ormonali ecc.
Le teleangectasie si presentano spesso in correlazione con le vene varicose. Queste ultime sono di norma più grandi, più profonde, più scure e tendono ad essere bluastre. Possono causare dolore ed essere correlate ad una più importante insufficienza del sistema venoso profondo: in questo caso la terapia sclerosante, anche delle teleangectasie superficiali, è di sicuro insuccesso.
La presenza di un’insufficienza venosa profonda può essere diagnosticata con un ecodoppler delle vene degli arti inferiori e può richiedere l’intervento del chirurgo vascolare.
La tecnica si svolge senza anestesia, dura circa 20 minuti. La sostanza sclerosante viene iniettata nel piccolo vaso tramite un ago sottilissimo causando una sensazione di fastidio ma non di dolore. Il numero di iniezioni dipende dall’importanza dei vasi da trattare. A fine terapia, si applica una crema antibiotica/cicatrizzante e si esegue una piccola medicazione compressiva.
Dopo ogni seduta le teleangectasie appariranno attenuate. Normalmente sono necessarie 2 o più sedute per ottenere un risultato soddisfacente. Con questa procedura vengono trattate solo le teleangectasie aperte e non può essere prevenuta la formazione di nuove teleangectasie in futuro.
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